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Trasgressione o coming out?

 

Il COMING OUT è un atto volontario di dichiarazione del proprio orientamento sessuale.

Purtroppo se ne parla perché il terzo millennio non è ancora culturalmente fluido. Molti badano ai connotati convenzionali, pensano in termini di categorie, fanno fatica a concepire l’umanità della libertà e la libertà dell’umanità.

Tristemente, conosciamo ancora l’omofobia.

Quanto poi all’orientamento sessuale, sembra diffusa una visione limitata: le persone vengono considerate come omosessuali o eterosessuali mentre i bisessuali sono percepiti come individui collocati “nel limbo”, in transizione tra l’identificazione come eterosessuali o lesbiche/gay.

Per alcuni la resistenza verso la bisessualità è data dall’idea che non si tratti di un orientamento sessuale autentico e stabile. Da un lato si assiste alla tendenza a considerare le persone bisessuali come se fossero dei gay o delle lesbiche che negano la propria omosessualità e hanno timore di “uscire allo scoperto”, dall’altro la bisessualità viene intesa come un orientamento transitorio e mutevole, per cui si tratta solo di una fase di indecisione che prima o poi le persone dovranno superare. Ci sono insomma tanti stereotipi che mettono in dubbio la validità della bisessualità come orientamento sessuale.

Le donne bisessuali tendono ad essere viste più frequentemente come eterosessuali che sperimentano l’attrazione verso lo stesso sesso per soddisfare le fantasie dei partner eterosessuali: sostanzialmente una pratica destinata soltanto a compiacere lo sguardo maschile. Al contrario, quando si tratta di uomini, la bisessualità viene bollata come espressione di un’omosessualità repressa.

I bisessuali subiscono un ulteriore marchio: quello di individui promiscui, sessualmente più a rischio e portatori di infezioni a trasmissione sessuale, maggiormente infedeli e incapaci di avere una relazione monogama.

Insomma ci sono ancora pensieri, anime e genitali in gabbia, costumi con il freno a mano tirato, pudori indecenti.

Quelle bisessuali non sono persone confuse, sono attratte da uomini e donne in eguale o differente misura, non stanno attraversando una condizione provvisoria dalla quale devono uscire, non è affatto detto siano promiscue o infedeli. È chiaro?

Se non lo è, fatevene comunque una ragione.

Prendere a calci in culo i preconcetti e le asfissie mentali aiuta a vivere meglio e a godere di più: provare per credere.

E allora vorrei non sentire più chiamare “vizietto” quello di andare con le trans, ad esempio. Siete sicuri non sia una virtù?

Perché uomini eterosessuali sono attratti dalle trans? In genere c’è chi si accanisce a sostenere si tratti di omosessuali latenti. In realtà questi rappresentano una percentuale minima tra gli uomini che vanno a trans! La maggior parte, infatti, sono uomini eterosessuali che cercano di provare una esperienza diversa. A volte può esserci la bisessualità ma il più delle volte c’è una eterosessualità che, sia lodato il cielo, ama la trasgressione! 

Sì, molti uomini sono attratti dalle caratteristiche di iper-femminilità delle transessuali: le labbra pronunciate, il seno rifatto, il trucco generoso. 

Che ne dite della curiosità, del gioco di ruoli, 

della voglia di sperimentare amplessi diversi?

Il GIOCO SESSUALE fuori dagli schemi non può che essere invitante, goloso, divertente. Chi castra il desiderio non può e non deve giudicare chi se la spassa.

La trasgressione sessuale è altro dal coming out: è una rottura degli schemi, la rivincita del piacere istintivo, la ricerca del benessere erotico, il trionfo della fantasia.

Con buona pace di tutti, il sesso non vuole proibizioni e ignoranza. Al di là degli orientamenti sessuali, tutti degni e magnifici, esiste la FANTASIA. Evviva. Io della trasgressione sono paladina, interprete, madrina. Con fierezza.

 

F l u i d a . M e n t e, Serena Key Sex Coach

5 thoughts on “Trasgressione o coming out?”

  1. “La semplificazione dà la
    sensazione della precisione, in
    realtà nasconde la mancanza
    di pensiero. Parlare è ricco di
    dubbi e la complessità del dubbio
    si risolve con l’ipotesi: chi ha
    certezze rischia di non capire“ Ciriaco De Mita

    Tata hai mai sentito la locuzione “etero convinto”? Ecco, appunto!

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