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Amaranto e il dolce rumore della vita

 Ho sempre odiato il giorno del mio compleanno. Sin da bambino, quando mi vedevo piombare in casa i parenti che non vedevo dall’anno prima. E dovevo sottopormi al rito del taglio della torta e delle foto. Io, timido e riservato, proiettato al centro dell’attenzione. Sin da quando, da adolescente, proprio nel giorno del mio compleanno uno spiacevole evento forse ha segnato per sempre la mia vita. Sin da quando mi sono accorto che il tempo passa e non torna più, portandosi via le ore, i giorni. Si, è vero, ne porta altri, ma la quantità si riduce. Ma forse anche la qualità. Come se il meglio fosse già stato vissuto. Come un candela che lenta si consuma. Come se questo giorno, insieme al capodanno, più degli altri sancisse l’incedere lento, incessante e inesorabile del tempo. E’ la notte del mio compleanno e mi passano mille cose per la testa. Comincio a non essere più giovane, forse ancora lo sono un po’ nell’anima, ma sempre meno nel corpo e me ne accorgo sempre di più. In momenti come questi cerco di isolarmi dal mondo e stare ancor di più per conto mio. Oppure non pensare proprio a niente e cercarmi un po’ di compagnia. Ma anche l’ultima “amica” che mi ero trovato praticamente non c’è più e non ho tutta questa voglia di andare a cercarmene un’altra. Ormai è diventato quasi stucchevole e finisce sempre allo stesso modo. E poi la scelta è veramente limitata e quelle che desidero sono praticamente inarrivabili. Mi viene in mente la canzone “Comprami”, quel passaggio che dice “Se per te il sabato sera non c”è mai una donna sicura”. E non perchè non sappia stare da solo. Ma perchè ogni tanto ci vuole un po’ di compagnia anche per uno come me. A letto, o anche solo per fare una passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia. E stanotte sono qui, davanti al mio amato mare. Qui mi vorrei addormentare. E svegliarmi tra qualche giorno, tra qualche mese o tra qualche anno… Perchè “io vivere vorrei addormentato entro il dolce rumore della vita”

Amaranto

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Riavvolgiamo il nastro, Amaranto. Oggi è il 13 giugno e ti auguro il meglio dalla vita. Ti auguro anche 1001 di questi giorni. Così, in riva al tuo mare. Il mare immenso di Calabria.
Ci rivedremo presto, tu ed io. Lo festeggeremo alla grande, il tuo Compleanno. Senza tagli di torta e fotografie. Senza problemi, senza patemi.
Tu ed io, a piedi nudi sulla spiaggia.
Buon compleanno Amaranto. Amico fedele, amante virtuoso e compagno di mille parole. Tua Serena

 

One thought on “Amaranto e il dolce rumore della vita”

  1. Grazie, mia cara Serena!
    Le tue parole mi lusingano, mi onorano, mi emozionano…
    Sento già la carezza della sabbia umida sotto ai piedi nudi…Insieme…
    “Questa attesa è insopportabile, speriamo che duri ancora”

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