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Sex domination

Io posseggo poi mantengo

Tu possiedi poi mantieni…

Posseggo, possiedi

Non me ne vorrà Ambra, “T’appartengo” è un brano delizioso che si presta a molti, moltissimi pensieri. Qualcuno anche eroticamente malizioso, per me che sono nata irriverente.

Giocando con le parole e i ritmi, ho fatto un volo nel possesso. No, non quello della gelosia e dell’attaccamento insicuro e morboso. Quello intrigante e travolgente cui appartieni e che ti appartiene: quello che domina.

La dominazione non è un viaggio proibito, non è un baratro spaventoso nel quale perdere le speranze. 

Macché. L’avventura Master e Slave è una fenomenale deviazione dalla banalità.

Una scelta e un rapporto assolutamente speculari: si eccitano entrambi, godono entrambi. C’è chi vuole controllare e chi vuole essere controllato/a.

Il dominatore trova il suo piacere nel comando, lo schiavo nell’abbandono e nella cura. Nei meccanismi mentali e fisici, la situazione è ad altissimo tasso erotico. Si naviga nella libidine, con un intenso fiato in gola. 

Sguardi, parole, dolore, possesso e disinibizione totale, amplificano il piacere. 

Non è una relazione improvvisata e leggera. Il legame, lungo o breve che sia, è di straordinaria veemenza e intensità. Come una corda tesa.

È un potere incredibilmente condiviso. Chi impugna la frusta, chi sculaccia, chi detta le regole, non è il più forte. Il gioco è sottilissimo, infuocato, complesso…e spudoratamente condotto da entrambi. Dominatore o dominatrice e dominato o dominata si stimolano a vicenda a livelli osceni. Tutto è hot e hard.

Uno/a possiede l’altro/altra.

Parliamo di uno stato di ebbrezza psicologica e carnale dove padroni e sottomessi si ubriacano insieme. Fottutamente avvinti a un’assenza di noiose logiche sessuali.

Scopano? Si divertono a indurre in esasperata tentazione di violare il patto di obbedienza? Amano esattamente ciò che accade o non accade?

Non c’è un copione. La storia la scrivono gli accordi ma soprattutto le esuberanti fantasie e i prepotenti bisogni di chi non ha voglia di annoiarsi e preferisce masturbarsi il cervello nei bagordi di un amplesso fuori dalle righe.

Nella dominazione l’intimità è acuta, feroce, portentosa, paradisiaca.

I padroni e gli schiavi dipendono gli uni dagli altri. Si ingolosiscono e si sfamano. Si appartengono.

Ci vorrebbe un trattato perché una sex coach introduca all’arte di Master e Slave. Per praticarla ci vuole talento consolidato con devozione. Leccatevi però almeno le dita, come se aveste assaggiato un bocconcino appetitoso. Immaginate l’orgasmo cosmico di chi non reprime gli impulsi e li fa banchettare con chi è altrettanto libero, nudo e vorace. 

Devota.Mente. S e r e n a  K e y

 

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