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Le parole giuste per l’intimità sessuale

Il titolo sembra escludere il silenzio sotto le lenzuola. In realtà nulla è di per sé deprecabile, neppure tacere, se piace a entrambi i protagonisti delle capriole da letto. Sicuramente però le parole tessono una trama di complicità, sono piccole o grandi leve per smuovere l’eccitazione e per tenere calda l’intesa.

“Orsacchiotto mio, voglio invecchiare con te” presumo non sia garanzia di un’erezione da capogiro. “Il tuo cazzo duro mi fa impazzire”, per quanto classico ed essenziale, funziona certamente di più.

Non è detto sia un appuntamento con il dirty talking ma se credete che il linguaggio da amanti non possa varcare la soglia della camera da letto tra innamorati, rischiate un flop della passione e del piacere.

L’intimità è fatta anche di sollecitazioni. Femminilità e virilità vogliono essere celebrate, fuori e dentro l’alcova. Non è detto dunque che ciò significhi spingersi alle belle parole sporcaccione e alla verbosità volgare ma il sussurro o l’esclamazione giusta sono senza dubbio lubrificanti della confidenza e dell’apparato cerebro-genitale.

Parlare durante il rapporto sessuale peraltro è un modo per vivere e animare la libido lasciandosi guidare da voglie e sensazioni. Se ci pensate bene, ciò che diciamo durante l’amplesso dei corpi, in libertà di emozioni, amplifica il momento e stimola una serie di punti sensibili.

Si dice che i grandi seduttori, ad esempio, siano abili a maneggiare la dolcezza quanto la stoccata scurrile. In effetti questo gioco di lusinga, provocazione, dominazione, attrazione, è esattamente l’altalena di pulsioni che si agitano in mente e corpo nel percorso verso l’orgasmo.

L’immaginario delle frasi erotiche è un’enciclopedia di virtuosismi psico-sessuali, non credete?

 

Il cobra non è un serpente, ma un pensiero frequente che diventa indecente quando vedo te. Il cobra si snoda, si gira e m’inchioda, 

mi chiude la bocca, mi stringe, mi tocca (Rettore, Kobra)

 

Poetici o spudorati, i versi dei nostri pensieri si infilano nel letto con noi e fanno la differenza. Possono far godere o raffreddare gli istinti. Se lei ti dice “Voglio sentirti dentro di me” non ha fatto uno sforzo gigantesco di fantasia ma non vi è dubbio che rende ben attive le tue parti basse. D’altra parte in live parlano pure gli occhi no? Gli occhi che sprizzano la stessa voglia che arriva alla bocca. E, naturalmente, l’attimo giusto, signore e signori. Le parole pronunciate a casaccio, recitate come un mantra o un copione, buttate lì come un dovere di circostanza, possono diventare la tomba della goduria.

Il vocabolario da letto insomma può essere un potente afrodisiaco o un avvilente sedativo.

Voi siete taciturni o chiacchieroni? Siete più coinvolti dai silenzi conturbanti o dalle parole provocanti?

6 thoughts on “Le parole giuste per l’intimità sessuale”

  1. Buongiorno Serena. Ho conosciuto un uomo. Tutto ok ma a letto non riesco a sintonizzarmi con lui. Mi chiama porcellina e mi da schiaffetti sul sedere…. dire che e’ un po’ timido sarebbe riduttivo. Mi sono capitati uomini che mi chiedevano di dirgli che ero la loro zoccola, la loro puttana e che mi piace farmi sbattere. Quindi, alla luce di tutto ciò e dopo il tuo post, sono arrivata alla conclusione che non sia l’uomo giusto per me. Ti ringrazio per pensarla esattamente come la penso io. L. MI

  2. Parlarsi durante il rapporto è un’aspetto importante del sesso. Non comprendo quelli che quando fanno sesso vengono in silenzio. Dovremmo sempre esprimere la nostra eccitazione e il nostro orgasmo. Dire al partner il proprio piacere e viceversa esprime complicità. Non capirò mai come un mio amico, riesca a fare sesso stando zitto, addirittura limitandosi, spesso e volentieri come mi racconta, a spostate le mutandine della sua donna senza neanche sfilarle. Roba da pazzi. Le parole spinte, specialmente sussurrate all’orecchio, mi eccitano. Un sesso completo è fatto anche di questo. Ciao Serena. Gigi

  3. Ci sono persone che si eccitano solo con il sonoro spesso turpe (un più ragguardevole dirty talking), altre a cui per eccitarsi basta avere un partner a disposizione e ben predisposto. Per quel che mi riguarda preferisco fare bene e con vigore, le parole sono un di più nemmeno così tanto indispensabile.

  4. Non amo particolarmente il dirty talking, secondo me è apprezzabile se c’è un certo grado di confidenza tra gli amanti, altrimenti è ridicolo. Più che le parolacce mi eccitano le parole giuste pronunciate al momento giusto e con il tono giusto

  5. Tendenzialmente taciturno Coach, ma se parlo tendo a sussurrare. In quell’atmosfera ovattata e surreale di un amplesso, talvolta non distinguo cosa ho soltanto pensato da ciò che invece ho detto veramente.
    Solitamente mi capita di cominciare con qualche domanda chiusa per valutare quanto possa essere gradito il “dialogo”.
    Sostanzialmente dipende dalla mole di informazioni di cui dispongo riguardo alla partner. Ad una perfetta sconosciuta avrei poco da dire.
    A Lei invece, gliene canterei quattro, parole sentite e con tanto trasporto…
    Alla prossima lezione! Teorica ovviamente.

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