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Le fate ignoranti

“Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo e non riconosciamo, ma che ci cambiano la vita. Non sono quelle delle fiabe, perché loro qualche bugia la dicono.(…) Ma non mentono sui sentimenti. Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto, che vivono i propri sentimenti, e non hanno paura di manifestarli. Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua, che vivono le proprie contraddizioni(…) Ma sono anche molto spesso delle fate, perché capaci di compiere il miracolo di travolgerci. Costringendoci a dare una svolta alla nostra vita.”

Ferzan Özpetek

 

 

Mi sveglio e mi butto nella realtà con questa piccola fiaccola dell’ottimismo in mano. Non potrei fare diversamente, non potrei coricarmi accanto a te con la stessa curiosità. Perché tu sei il segreto che può svelarsi all’improvviso. Si, tu che arrivi puntuale e mi porti un po’ dei tuoi desideri.

Funziona così, con te che sai regalarmi l’inaspettato. E io devo essere pronta a non perdere neanche un secondo di tanta fortuna.

Uomo dai mille volti e da una faccia sola, le rughe appena accennate, i capelli che fingono di essere arruffati, il profumo che mi travolge, un velo di barba che dici avresti dovuto radere ma le ore sono state tiranne, il naso forte, il corpo grande e quelle mani ferme e sicure. Tu e i tuoi jeans nuovi ma consumati, la camicia meravigliosa, la giacca grigia in lana leggera, il mocassino italiano di cuoio nero.

A me basti tu. Per ricordarmi che tutto può succedere, che un sogno non è altro che la gioia che sappiamo riconoscere.

Oh certo, ne ho anche altri, di sogni. Quelli grandi e intimi. O quelli universali. Tipo cose che non si pronunciano o chimere collettive. Ma quelle stanno fuori, fuori dalle pagine.

Ci chiacchiero con me stessa, con una tazza di caffè bollente in mano, le gambe stese sul divano, gli occhi chiusi e la radio che suona un’altra canzone.

E allora torno a te. Che mi porti i fiori e il cioccolato, mi sussurri dolcezze all’orecchio, mi accarezzi la pelle come se dovessi conquistarmi un poco alla volta. Addirittura mi scrivi poesie. Così, senza neanche pensarci troppo su, quasi avessi le rime che bussano per saltarmi addosso.

Sembra una favola.
No, non è una fantasia sentimentale. Non c’è alcun principe azzurro, appendete al chiodo l’ansia da Pretty woman, è solo un riguardo. Un prezioso riguardo. A noi che ci incontriamo e sogniamo insieme, per un po’. A noi che non abbiamo bisogno di una certezza ma di quella voglia, la voglia di sognare.
Forse un po’ bambini.
O, chissà, venuti grandi senza salti di felicità.
Non facciamo programmi, questo ancora ci permette lo stupore.
Non ci manchiamo, ci prendiamo quando ci siamo.

Ti accorgi che ho cambiato trucco. Rido. Lo faccio ogni volta e tu non perdi un colpo. Meglio una minuscola complicità autentica che tante false attenzioni.

Facciamo l’amore e ci raccontiamo qualcosa. Qualcosa che ha il sapore di unico. Il guaio di quel giorno, che dopo sfogato svanisce. O un ricordo siglato nella marca dello shampoo. Dettagli infiniti. E’ così che si strappa la malinconia. Come un foglio fatto a pezzettini e cestinato.

La sensazione è sempre uguale: è quella di aver vissuto un’emozione senza celebrarla. Roba spicciola, per gente buona come noi a campare di semplicità con i respiri della leggerezza.

Ti rivesti con l’aria di chi si sta infilando la casualità. E’ la bugia che ti concedi, che ti concedo, che ci concediamo. Come il mio sfavillante e doloroso tacco forza 15.

 

 Serena Key. Fata. Ignorante

 

 

 

 

7 thoughts on “Le fate ignoranti”

  1. È vero! Le tue fulminee apparizioni nella mia vita sono perle rare, da conservare nel cassetto delle cose belle. Ma non lesinarmele, perché appena imparo qualcosa, è un attimo che me ne dimentichi e torni ad essere lo schiavo indisciplinato di sempre 😘
    La tua analisi è spietata ma lucida, e testimonia esattamente ciò che penso di te, ovvero che tu sia una persona il cui valore va molto al di là dell’immagine scanzonata che proponi. Nessun sentimentalismo, hai ragione, ma mi piacerebbe celebrare degnamente quella che oserei definire la nostra amicizia. Perché l’illusione del momento non finisca rivestendosi ma si manifesti in un caffè preso insieme, nella richiesta di un favore, una serata di follie insieme (ma solo in trasferta…) o in un vaffa inaspettato, giusto così, per sapere che ci siamo. Ora basta, però, sennò capisci che davvero sono l’uomo giusto per te!

  2. Ho sempre pensato che Madre Natura abbia instillato in noi una sete di desideri che difficilmente, e fatalmente, possono essere soddisfatti. Se aggiungiamo poi questa vita sempre più indecifrabile e inaffidabile, che sbeffeggia la bellezza e l’autenticità, che mortifica i piaceri e i desideri, il quadro diventa ancor più tetro. Eppure, come degli anarchici, ribelli delle convenzioni, non rinunciamo mai definitivamente a questa ricerca. Rimane sotto traccia, alimentata dall’inestinguibile fiammella della speranza. Certo, delle volte è così fioca che quasi non la avvertiamo più, quasi ce ne dimentichiamo di avercela ancora. Ma per fortuna Madre Natura, in fondo, ha pensato anche a questo, perciò ha creato qualche fata che mi piace chiamare “fata della vita”. Si tratta di esseri che ” che vivono i propri sentimenti, e non hanno paura di manifestarli”, “che parlano senza peli sulla lingua, che vivono le proprie contraddizioni”. Da catalogare come fate ” perché capaci di compiere il miracolo di travolgerci” nel turbine dei sensi e dei piaceri, di farci entrare in connessione con il flusso della vita, quella veramente, intensamente vissuta, e dei suoi brividi, spettinati e per una volta appagati, gaudenti, di farci perdere il controllo, di sconvolgere piacevolmente marce e ritmi, di realizzare qualche nostro desiderio. Insieme a loro, che ne approfittano per vivere in nostra compagnia attimi di vita, il loro unico alimento. Come tutti gli esseri davvero senzienti. L’unico problema è che, come tutte le cose belle e lontane dall’ordinaria banalità, non è facile incontrarle lungo il proprio cammino. Già sapere che esistono potrebbe essere una gran bella consolazione. Ma purtroppo, o per fortuna, siamo fatti di spirito e di carne, pertanto necessitiamo di prove concrete e tangibili. Almeno una volta, chi è particolarmente benvoluto dalla sorte anche più di una. Dunque non resta altro che aspettarle. Perchè “meglio una minuscola complicità autentica che tante false attenzioni.” Anche io sono sempre stato di questa sdegnosa e orgogliosa scuola di pensiero, travestita di casualità. So in cuor mio, o per lo meno ancora ci spero, che si paleserà all’improvviso, quando ormai forse non me lo aspetto più, senza preavviso. Non mi importa quanto lunga sarà l’attesa, è uno stupido dettaglio. O forse no, forse è una piccola bugia che mi concedo e mi concederai. Ogni cosa a suo tempo? Nel frattempo metto da parte qualche desiderio da portarti, impaziente di scartarlo insieme.

  3. Grazie di esistere mia fata erotica, quando vorrei essere quel principe azzurro, ma purtroppo non potrò essere alla tua altezza, posso solo continuare a sognarti con la speranza che un giorno ti rincontrerò per vivere quella favola che solo tu sai far diventare realtà con la tua semplicità .. A presto fata Serena 🌹💋

  4. Cara Serena, Cara la mia fata ignorante.
    Come non ammettere che tu sei stata una di loro. Forse la prima. Anzi sicuramente la prima nel senso di Özpetek. Tu che vivendo i tuoi sentimenti, hai dato una svolta alla vita. Facendo capire che bisogna andare oltre, a volte egoisticamente più per se stessi che per gli altri. Perché chi ti vuol bene più di te stesso? E più si va avanti più si alza l’asticella. Tu che da psicologa scruti e sfrugugli il cervello delle persone che dopo un incontro non son più come prima. E forse lo sarai anche tu. Chissà. Perché è dal cervello che parte il tutto. I sogni son fatti per essere esauditi. E quando diventano realtà e cambiano la tua vita è spesso grazie al fato ed a qualche fata ignorante che è passata per la nostra strada. Con gratitudine.

  5. «Che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno». CIT

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