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L’arte di accavallare le gambe

Certo che se a braccia conserte accavalliamo le gambe in maniera rigida non facciamo che esprimere chiusura e distacco ma un accavallamento a regola d’arte è un gesto di profonda sensualità.

Sharon Stone, Greta Garbo, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, hanno generosamente insegnato che la seduzione passa anche dalle gambe. Dalle gambe, dallo sguardo, dall’atteggiamento.

Più che una spinta provocazione, un solletico sottile e intrigante.

Il gioco muove dalla coscia, dalla giusta sovrapposizione di una gamba sull’altra, dalla garbata lentezza del movimento, da una certa posa del piede a mezz’aria a collo ben teso. Un paio di tacchi valorizzano l’azione, naturalmente.

Del resto un certo modo di sedersi, di tenere il busto, di inclinarsi verso l’interlocutore, sono una sequenza di scatti che restano impressi negli occhi di chi guarda.

Sono invitanti, conturbanti.

Vale altrettanto se abbiamo l’abilità di farlo da sdraiate, allungate sul letto o sul divano. Ma immaginate la classica minigonna che prende posto sulla poltroncina del bar e voi che sbirciate per godervi l’attimo. L’attimo in cui lei si accomoda, alza con grazia una gamba con un rito leggero, che lasci appena intuire la fessura tra le cosce, e poi sfiora l’altra tenendole entrambe ben toste.

Un brivido vi corre lungo la schiena. La scena di Basic Instict vi sollecita il cervello e le parti basse.

È un’arte che si può affinare, con femminilità ed eleganza. Bisogna sempre considerare che il corpo è un comunicatore eccezionale: il linguaggio che esprimiamo con la mimica, con un piccolo gesto, nel modo in cui ci muoviamo e entriamo nel campo visivo dell’altro è un potente afrodisiaco.

D’altra parte l’erotismo di due gambe può battere un corpo nudo se la mente le comanda in maniera da calamitare l’attrazione. Diventa un’esca, una promessa, una sollecitazione.

Se vi siete persi l’accavallamento di Martina Colombari correte ai ripari. La comunità di Instagram quest’estate è impazzita, per il sex appeal di una sua foto a gambe accavallate, sandali a semi serpente con il tacco a spillo e broncio mozzafiato.

La mappa del piacere non è fatta solo da quelle che conoscete come zone erogene, è un viaggio mentale di grande fantasia e di spirito libidinoso.

Ma, dite la verità, ad ogni accavallamento sperate di scoprire che lei non indossa le mutandine?

 

 

5 thoughts on “L’arte di accavallare le gambe”

  1. Ciao Serena Key
    Visto che hai messo il dito nella piaga, questo è quello che mi succede ogni giorno da due anni a questa parte. La mia scrivania è di fronte a quella della segretaria del capo, lei vestita con una gonna appena sopra il ginocchio che ad ogni movimento delle gambe sale sempre di piu. La signora di fronte a me accavalla le gambe ogni due tre minuti…. e la gonna sale (e anche la mia pressione), poi con un colpo di mano disinvolto la collega sistema la gonna e la rimette a posto…e tutto ricomincia….”saran belli gli occhi neri, sarann belli gli occhi blu ma le gambe, le gambe lo sono ancor di piu” e quelle accavallate mi fanno impazzire. Credo di fare proprio una brutta figura, ma distogliere lo sguardo è difficile.
    Ho deciso domani cambio postazione di lavoro, lì non è cosa. Ciao
    Giovanni

  2. È la storia più vecchia del mondo…..occhio languido, bocca leggermente aperta gamba che si poggia sull’altra in maniera più o meno scomposta. Ma noi maschietti potremo un giorno fare in modo che nulla di tutto ciò catturi la nostra attenzione? Ci faccia andare in giro per i successivi 15 minuti con l’espressione inebetita di uno che ha appena fatto 13? Mah!!!!! Un saluto alla. ia sexcoach, tanto prima o poi la smetterò di impazzire per voi donne.

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