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La pratica del pompoir

Vi ho già parlato dei movimenti che aumentano il piacere sessuale e degli esercizi di Kegel. Ora è tempo di addentrarci meglio…nei formidabili poteri del pompoir.

Si tratta di un’arte antica di origine orientale che l’occidente ha mirabilmente ereditato. A me piace chiamare il pompoir la «presa di Cleopatra», dal teutonico Griff der Kleopatra, perché evoca esattamente l’idea del lavoretto di accoglienza riservato dalla vagina al pene.

Soprattutto quando la donna è sopra di lui, a cavalcioni per intenderci, sono favoriti una serie di movimenti del pavimento pelvico e dei muscoli circumvaginali che esercitano sul pene una fortissima stimolazione erotica.

Se Kegel ci ha insegnato come sviluppare e allenare questi meravigliosi muscoli, oggi esistono anche strumenti eccezionali per fare un’ottima palestra vaginale: alludo ovviamente alle palline vaginali, ovvero le due sfere cave, reperibili in vari materiali, unite da filo di nylon o silicone. Tutti i movimenti per muoverle, bloccarle e rilasciarle, addestrano la vagina al servizio sessuale. Garantisco che anche altri comuni sex toys sono ottimi alleati per impadronirsi della tecnica (e, nel frattempo, spassarsela).

Acquisita dimestichezza, la donna può praticare dunque il pompoir durante la penetrazione dell’uomo. Immaginate insomma una vagina particolarmente attiva, capace di contrarsi, rilassarsi e azionare varie modalità di presa.

Può innanzi tutto abilmente risucchiare interamente il pene non appena viene introdotto il solo glande.

Può viceversa espellere il pene tenendo all’interno il solo glande.

Tra queste due operazioni può porre in atto le variabili hot, tipo letteralmente strangolare il glande, mungere il pene con i tre anelli muscolari vaginali o torcere il pene stringendolo e facendolo girare.

La vagina provetta gestisce il rapporto con vera prodezza acrobatica. Pensatela cioè appassionatamente intenta a giocare con il cazzo. 

Il godimento è di entrambi. Lei domina e modula il ritmo, lui prova sensazioni potentissime. La presa di Cleopatra o pompoir non a caso si inserisce perfettamente nel governo dei tempi del rapporto e espande notevolmente l’intensità dell’orgasmo.

La vagina diventa sostanzialmente una bocca che prende, allenta, fa pressione. Una sorta di buco magico nel quale la penetrazione acquista sorprendenti pulsioni.

Accarezza, strizza e circuisce il pene con maestria. Un’esperienza di grande fisicità che regala emozioni energiche. Qualcuno l’ha giustamente ribattezzato la via del super coito.

Le grandi esperte fanno faville, con la contrazione progressiva, la ghigliottina, l’abbraccio morbido, il massaggio sensuale, la suzione spinta. Vedono le stelle e le fanno vedere, ve lo assicuro.

Le asiatiche iper provette arrivano addirittura alla Kabazzah, una versione ancora più difficile del pompoir, dove per la stimolazione sono abilmente messi in moto pure gli addominali. Roba da settimo cielo dell’amplesso ma ci vuole una notevole bravura, inutile improvvisare.

Sul pompoir possono invece cimentarsi tutte con una sana pratica di vibratori e palline e…magari un volenteroso partner che si presta alle prove di apprendimento!

A proposito di partner il pompoir non è un’esclusiva femminile.

Pure lor signori possono apprendere come contrarre muscolo pubococcigeo, sfintere uretrale, muscoli perineali e tutti i muscoli coinvolti nell’erezione del pene. Il risultato del pompoir maschile è quello di potenziare la circolazione nella zona pelvica, questo si traduce in un miglior rendimento sessuale e quindi in una maggiore soddisfazione (per lui e per lei!).

La sintesi della sex coach è: pompoir per tutti. E maxi orgasmo sia!

One thought on “La pratica del pompoir”

  1. Mio Dio Serena, avrei giurato che mi sarei dedicato solo al lato B nel nostro prossimo incontro, ma dopo tale lettura sarò ben felice di farmi stritolare da Cleopatra.
    Un focoso saluto splendida Dea

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