Spiacenti, il click con il tasto destro non è disponibile.

La Padrona

Volete chiamarla dominatrice? O preferite Mistress?

Scegliete quello che vi pare comunque spogliate per un attimo la Padrona dagli abiti in pelle o latex neri, dagli stivali o dalle scarpe a spillo e magari toglietele pure di mano il frustino.

Non sempre il ruolo della Padrona si esercita nelle pratiche canoniche della sottomissione sessuale magari all’interno di un dungeon attrezzato. Spesso e volentieri lo schiavo può essere coinvolto in una dominazione emotiva e in una serie di servigi quotidiani che esulano dalla sfera strettamente sessuale.

Se è vero che la Padrona può richiedergli l’adorazione di parti anatomiche come i piedi o l’ano, lo è altrettanto che può benissimo comandare al sottomesso di fare la spesa, di cucinare, di portarla a fare shopping, di aspettarla ore ed ore a un appuntamento.

Parliamo di un sottilissimo gioco di possesso. Immaginate una corda tirata o il filo di un rasoio: praticamente un erotismo dilatato che tiene in fremente tensione.

La Padrona vuole, la Padrona incombe, la Padrona chiede. Fino al 24/7, cioè la relazione h 24 7 giorni su 7, in cui lo schiavo è al continuo e completo servizio della Padrona. Il fremito è lunghissimo, praticamente costante. Perché lo schiavo è perennemente sedotto dalla possibilità. Gode dell’attesa, dell’ordine, della remissività totale.

Il potere della Padrona è una malia profonda e vigorosa che crea dipendenza.

Più di una frustata può fare un aspro rimprovero o uno sguardo che annichilisce. E più di una scopata può fare quel torbido rapporto di soggezione e ubbidienza.

La Padrona può tenere al guinzaglio anche senza collare.

La Padrona può essere uterina, imperiosa, bizzarra, volubile e capricciosa.

La Padrona può concedere o non concedere le grazie.

Ci sono degli accordi, certamente. Nell’ambito SSC (sicuro, sano e consensuale) o RACK (accettazione dei rischi per pratiche più “estreme”), safeword inclusa, Mistress e Slave possono muoversi in confini definiti. Ma, pensiamoci bene, talvolta la raffinata avventura psico-sessuale che si instaura sfugge ai contratti, si infila tra le coppie consolidate come nei flirt occasionali in un intrigante mistero che turba e insieme eccita…

 

 

La Padrona in effetti maneggia bene le arti cerebrali della persuasione, tra desiderio e ordine, e il sottomesso si trova avvolto in una spirale di ebbrezza dalla quale è difficile uscire.

È un argomento infinito, ricco, emozionante. Tocca le corde più intime, mette in scena l’inspiegabile, si declina in variabili fantasiose. E stuzzica proprio perché entra nel vivo della sessualità, quella di testa.

Alla Padrona può bastare schioccare le dita perché il fallo, il cervello, la bocca e le mani del suo maggiordomo scattino sull’attenti. E ora la vostra Padrona sex coach vi lascia su quel filo sospeso in aria…ad attendere, in un bagno di libidine.

 

7 thoughts on “La Padrona”

  1. La Padrona ha il controllo assoluto anche se si è distanti, lo schiavo è tenuto ad eseguire alla lettera i suoi ordini senza alcuna remora. Lo schiavo è di assoluta proprietà della Padrona e va usato secondo le necessità della stessa. Lo schiavo cerebralmente è succube della Padrona e non ha alcun diritto, l’unico piacere dello schiavo è quello di soddisfare i piaceri della Padrona. Max max sempre ai suoi piedi.

  2. Buonasera Serena..La Padrona per definizione è colei che decide, comanda,ordina, dirige e scrive le regole “del gioco”..Le forme in cui la descrivi ci proietta in un mondo a 360 gradi ove la padrona la fa sempre da padrona a prescindere..La donna ha questa enorme virtù di padroneggiare ed avere supremazia aldilà che ci sia un sottomesso pronto ed ai suoi servigi..La donna decide e comanda da sempre..In fondo il primo sottomesso fu Adamo, no..? A presto..Luca

  3. E’ una dimensione che mi affascina, sempre di più. Più che quella delle fruste, degli stivali in pelle o del latex che, per carità, non nego che mi possano anche incuriosire e non poco, quella del sottile gioco psicologico. Sarà per l’aria, come dici tu, di “erotismo dilatato che tiene in fremente tensione”, per l’atmosfera di perenne attesa in cui sei teso come una corda di violino per sgranocchiare anche una briciola di piacere.
    Avevo un’amica. Quando passava dalle mie parti passavamo del tempo insieme. Talvolta lei mi definiva scherzosamente, o forse no, il suo “schiavetto”. Se me lo chiedeva, le facevo la spesa, le rifacevo il letto, la aiutavo a sistemare casa, le lavavo i piatti, le buttavo la spazzatura, le facevo i massaggi. Qualche volta ci scappava qualcosa… Mi chiedevo, e mi chiedo, se non fosse una sorta di ricompensa e soprattutto se il nostro, in fondo, non fosse un gioco, in un certo senso, padrona-schiavo.
    Devo ammettere, qualche volta era pesante perchè lei aveva un carattere volubile. a tratti insopportabile, e talvolta non sembrava mai contenta di quello che facevo per lei, io poi soffro le limitazioni, però devo ammettere anche che quando mi ricompensava, dimenticavo tutto e continuavo….

  4. Io ormai, ho capito che necessito di essere preso e controllato da una donna.
    Ho bisogno di sperimentare la dominazione, perdere la mia verginità anale e sentirmi libero.
    Non vedo l’ora di vederti in tour e chiederti di essere preso sotto la ala protettrice

  5. E sempre più aborrisco ogni dominio dell’uno sull’altro; ogni egemonia, ogni imposizione della volontà.
    (Virginia Woolf)

    Questo aforisma di virginia Woolf rispecchia in toto il mio pensiero; sei una grande sex coach, una vera ricercatrice del piacere e della lussuria ma consentimi di dirti, cara Serena, che dissento da tutti quelli che vogliono sopraffare qualcun altro. Ti bacio, tuo T.B.

    • “La passione della lussuria sarà servita; essa pretende, essa milita, essa tiranneggia” MARCHESE DE SADE

      Un grande bacio a te.
      Serena Key Sex Coach

Lascia un commento Annulla risposta