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La giusta dose di autoerotismo

 

NoFap® è una comunità raccolta intorno a un sito web per il completo recupero dal porno. Un marchio, un sito, forum, articoli. 

Attenzione, dicono da NoFap®: non è un movimento, non fa battaglie per limitare la creazione o il consumo di pornografia, non incoraggia l’astinenza forever, non condanna la masturbazione tout court a tempo indeterminato. 

«Non è un sito contro il sesso, NoFap® aiuta le persone a superare le loro dipendenze sessuali in modo che possano guarire da disfunzioni sessuali indotte dal porno, migliorare le loro relazioni e, infine, vivere la loro vita in modo più appagante
È quel processo di recupero dalla porno-dipendenza che prende il nome di rebooting o “riavvio”. 

In realtà la NoFap®  (che poi Fap è il suono onomatopeutico della masturbazione maschile) suscita interesse perché l’astinenza temporanea dalla masturbazione pare porti a un notevole incremento del livello di testosterone, a un miglioramento del benessere e delle energie. Di fatto poi ciò che non gioverebbe a una buona attività sessuale non è il porno ma un atteggiamento compulsivo verso il porno. Insomma se a nessuno viene in mente qualche forma di “purificazione religiosa”, mettere la mano un po’ in stand by smettendo di incollare gli occhi a un video porno può ricaricare le pile erotiche.

 

Sottrarsi alla morsa della dipendenza…può significare anche alleviare la sindrome della presa della morte o death grip (ovvero la tecnica di masturbazione maschile aggressiva e ricorrente, che mina poi le chances di ottenere soddisfazione nei rapporti regolari con un partner). Condizione simile è la sindrome della vagina morta, rilevata nelle donne. 

Pare che tecniche sessuali come il pompoir orale o il pompoir vaginale potrebbero alleviare la death grip syndrome ma presuppongono partner allenate e istruite all’arte.

Ritengo comunque essenziale mettere chiarezza: l’autoerotismo – lungi dal poter essere bandito – è una pratica vecchia quanto il mondo che vi esorto a godere generosamente. Se mai potete sperimentare le pause strategiche, dare tregua ai pensieri del cazzo, tenere a riposo l’impulso automatico, per poi far schizzare la vostra resa di amanti appassionati. 

«Recentemente, quando sono da solo, cerco di farla finita con la masturbazione. Chiedo a me stesso: ma perché non mi posso essere soltanto amico?»

(Richard Lewis)

«Groddreck precisa essere la copula un surrogato della masturbazione e non viceversa.»  

(Carmelo Bene)

La lotta tra contrapposti punti di vista è dura come un fallo che ha voglia di SìFap® ma in verità non dobbiamo dare ragione agli uni o agli altri: dobbiamo trovare la virtù.

Dominare sapientemente l’impulso non significa darsi alla castità ma affinare la qualità del piacere. Alla spasmodica urgenza di ubriacarsi di porno per svuotare i coglioni, si può sostituire una beata impellenza di ebbrezza da sesso sopraffino

Il tema è caldo e intrigante: mano lesta contro mano mesta non ha senso, la sottile filosofia della libidine è una ricchezza per erotomani evoluti, spregiudicati ma raffinati…

Serena Key Sex Coach

 

2 thoughts on “La giusta dose di autoerotismo”

  1. Se Dio avesse voluto impedirci la masturbazione, ci avrebbe dato braccia più corte. George Carlin

    Grande coach!!

  2. Fortunatamente non mi ubriaco di pornografia video perché non mi eccita. A me eccita più contemplare una bellezza come te, Divina Key, distesa sensualmente a terra in una posizione che non permette all’osservatore di vedere a che gioco sta giocando la mano birichina. Sei la numero uno, Serena. 🌹

    (Peppì Fiorì)

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