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Il tempo di un pompino

Si fa presto solo a scriverlo, come se fosse un abboccamento veloce e uno schizzo.
Macché, il pompino è un atto di fede. E non facciamo battute, non è una fede del cazzo. È un rapporto di intimità bella e buona, vuole dedizione.

Io ho la figa in bocca. Ovviamente umida e disponibile. Chi ci entra se ne accorge eccome. Tutti sbalorditi, dalla mia cura. Non trascuro niente, dolce e avida insieme. Mi piace, è vero. Però è un piacere generoso, un piacere condiviso.

E tocca parlarne, del tempo del pompino. Dai testicoli a tutta l’asta del pene fino a glande, frenulo e prepuzio, l’opera di labbra e lingua è lunga e importante. Succhiare è l’arte dell’ebbrezza no? Liquidarlo come un piccolo preliminare è immorale, credetemi.
Sottomissione della donna?

Per me potete pensarla come volete, io vi dico che un pompino fatto bene conquista. È una festa e io me la vivo pure mezz’ora. Se volete saperla tutta, un po’ di tecnica e si scongiura anche il rischio di una venuta a tempo record, parola di coach. Un gesto facile e indolore e il gioco d’amore prosegue ancora più infuocato. Bastano due teneri schiaffetti sui testicoli, un secondo di distrazione e lui tiene duro. Provare per credere.

Naturalmente l’allenamento è fondamentale e io che amo questa palestra ho messo a punto le posizioni perfette e il tocco magico. I colpi a casaccio o le pressioni sbagliate non giovano mai, doso esattamente quella dolcezza e quell’avidità che rendono memorabile il sesso orale. Si impara, con calma e una bella carica di golosità.

8 thoughts on “Il tempo di un pompino”

  1. Sì, hai descritto come tuo solito molto bene, con le parole mi hai lasciato immaginare ogni movimento, ogni scelta, ogni affondo, ma io ho provato a viverlo nella realtà questo magnifico tempo. Ci riuscirò un giorno Coach?!

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