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Femminilità

L’idea di femminilità come debolezza e dipendenza non risale alla notte dei tempi. È il curioso portato di una storia. Una storia di grazia interpretata come mollezza, una storia di fragilità virile tenuta a bada ribaltando le prospettive.

La natura partorisce in realtà donne forti e indipendenti. Donne-persone. Donne universi di autonomia, di libertà, di coraggio.

In questa veste autentica, spogliata da un cliché che non mi appartiene, sono e resto orchidea selvaggia. Essere animale, creatura istintiva. Bella di verità sconce come la purezza. Non ho dubbi: la purezza è sfrontata. Non se ne sta timida e assorta a subire l’irruenza del caso, prende la vita fino in fondo.

Dovrei forse dirmi femmina intraprendente? Mi ritrovo più nella linfa della donna procace che succhia il nettare dei giorni. Oh certo, ardita e laboriosa, ma non per dominare a qualsiasi costo, piuttosto per dare gusto e senso all’autonomia, alla libertà, al coraggio.

Sono persuasa ci sia parecchia virtù nell’intima umidità che sa donare emozioni al tempo di un incontro. Altro che succube e svogliata, presente e vogliosa.
Tutto il resto è un farneticante profluvio di parole dell’apparenza. Di giudizi frettolosi. Di fardelli inutili.

Mi intristisce un po’, la guerra evitabile che si compie per partito preso. Del resto non c’è vittoria, se sorrido alle armi. Non scalpito, se mai socchiudo gli occhi e immagino un tempo che rimetta sul piedistallo i valori umani semplici e primordiali come l’acqua che scorre.

One thought on “Femminilità”

  1. Non più succube, minore o più fragile, ma individuo libero e complesso e e forse anche superiore per il modo in cui si dona, desidera e rende felici.

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