Ritira lo strumento di misurazione, tranquillo, non è questione di centimetri.
Quelli che ce l’hanno più lungo sono i signori che hanno bisogno di raccontarsi come
stalloni che hanno fatto collezione di conquiste. Sono quelli che promettono prodezze che
neanche un toro da monta. Sono quelli che fanno grassi e plateali movimenti di mano sulla
patta dei pantaloni come se avessero l’uccello perennemente bisognoso di coccole o da
tenere a bada.
Hanno allenato il cervello a sentirsi superdotati di un pisello da videogame.
Sembrano pronti a tirarlo fuori come se fosse un tesoro voluminoso.
Una sorta di autostima genitale che probabilmente al loro specchio glielo gonfia davvero.
Manca solo che dichiarino di non trovare mutande abbastanza capienti per la bestia.
Al loro piacere fa bene, sia chiaro. Sono euforici, sicuri, sereni. Non sospettano
assolutamente che possano apparire ridicoli, macché, secondo loro ogni avventura
raccontata fa sbrodolare di voglia la donna di turno. Guardano con l’occhio bagnato,
sbieco, semichiuso, quasi stessero per porgerti un regalo che non dimenticherai per tutta
la vita.
Sono quelli per cui Rocco Siffredi è un verginello. Hanno castigato mezzo mondo,
con quell’attrezzo di cui vanno fieri come fosse l’Oscar alla potenza virile.
Sono quelli che sbandierano bravure e virtù, come se il letto fosse un campo di battaglia e
loro gli eroi di ogni tempo.
Li puoi immaginare mentre parlano amorevolmente alla loro beata minchia
elogiandola dolcemente. Lor signori con il chiodo fisso di essere sciupafemmine
professionisti, hanno l’appuntamento facile, una bella dose di intraprendenza, un passo da
machi sull’orlo di far (s)venire intere platee di fan. Si buttano, ti dicono che proverai quello
che mai e poi mai hai fatto o avuto, ti sfoderano poi il sorrisone goduto: «sei stata bene,
eh?!»
Non aspettano una risposta, figuriamoci. Sono convinti e compiaciuti, rimettono mano
all’aggeggio e gli danno una scrollata divertita e vanitosa. Già, vivono in perfetta complicità
con il loro amichetto. E, comunque vada, proseguono il loro cammino come se avessero
compiuto l’ennesima impresa da guinness dei primati.
Forse sono gli stessi che da ragazzini facevano la gara di maxi gettata urinaria con i
compagnetti di scuola, non so.
Quello che a me, sex coach, continua a essere chiarissimo è che la lunghezza
immaginaria è soltanto una copertina di Linus, un modo per convincersi di essere
maschioni inside. Il problema sotto le lenzuola è che poi il pavone di turno non sta al
gioco vero del piacere: manda in buca il pacco senza proprio occuparsi di chi lo
riceve!
Insomma un po’ come tagliarselo, ecco. Perché a quale dama darebbe soddisfazione uno
che usa la lingua soltanto per parlare a vanvera?
Parola di Coach. Serena Key Sex Coach
Cara Serena….quanti ne ho trovati!! Arrotolati nei piumoni messi via per l’estate.
Con me sfondi una porta aperta, io la lingua con te la userei x parlare e se me lo consenti anche x provare a darti piacere. Francesco
Cara Coach, il cliché che hai sapientemente descritto è abbastanza diffuso nel genere maschile. Una donna quindi ci ha quasi fatto l’abitudine. Per un uomo, invece, la percezione è totalmente diversa. Le autoreferenziali estrose del materasso che poi si rivelano piene di turbe lasciano sempre fortemente sbigottito il malcapitato di turno….nonostante i suoi modesti centimetri.
Sinceramente invece sfaterei il cliché dell’abitudine e della donna che si accontenta…L’incontro di letto non può essere un supplizio, dai😆
Esuberante.Mente, Serena Key Sex Coach
Almeno non il genere di supplizio che intendi tu, ma comunque un dolce supplizio. Non ti resta che sciogliere le briglie Tata…
Parli di briglie sciolte a me?
Nella vita abbondano i maschi, ma scarseggiano gli uomini. Bette Davis
Essere maschio è questione di nascita,
essere uomo questione di maturità,
essere un gentleman questione di scelta.
Complimenti coach! Tuo
Gli stereotipi spesso vengono inculcati nei giovani sin dalla piu’ tenera eta’. Quello di cui parli è un aspetto “discriminante”, perche’ riduce la donna a mero oggetto sessuale.
La battaglia piu’ dura da affrontare e vincere riguarda la psicologia delle donne stesse, che devono riconoscere e superare gli stereotipi e i pregiudizi propri della cultura paternalistica.
Perche’ spesso il machismo “contro” di loro proviene dallo stesso universo femminile. In altre parole, anche le donne odiano.
Ciao Serena
A tal riguardo vorrei consigliarti la lettura di ‘Un cuore in bilico’ di Rosita Romeo.
Spero di esserti stato utile.
Rivediamoci presto.
Ciao
Buongiorno, quello che sostengo sempre. Un incontro con una donna deve essere sempre a doppia corsia. Molti da quello che mi raccontano amiche mie, pensano solo a ricevere ma mai a dare. I migliori orgasmi sono quando sei riuscito a dare piacere alla compagna del momento.
Il sesso parte sempre dalla testa. Mettiamocelo in testa! Il corpo è il suo necessario complemento, il suo mezzo, il suo strumento. Ma senza la testa, senza la scintilla della passione, della sintonia, della partecipazione, della variazione di frequenza del cuore (che non significa per forza di cose amore), diventa un mero esercizio quasi meccanico, artificioso, vuoto. E questo, nella mia visione, vale anche per gli incontri occasionali, che siano a pagamento o meno. Il Sesso, quello con la S maiuscola, quello ben fatto, quello che sconvolge dentro e fuori, che scompiglia le lenzuola, i vestiti e i capelli, è proprio questo. Un’armonia, un incantesimo, una magia che, ahinoi, è difficile, ma non impossibile, provare e riprovare. Personalmente, se non sento il coinvolgimento della mia compagna di piaceri, sento di vivere un’esperienza incompleta e che non mi appaga completamente.
Invece molti si ostinano ad ossessionarsi ed ossessionare con numeri e misure, che hanno un ruolo ma che non sono fondamentali, spesso sbattute in pubblica piazza, e ancor più spesso nemmeno richieste, con tracotanza. E se la tracotanza fu fatale a tanti eroi della mitologia greca, figuriamoci a noi comuni mortali.
Non posso, dunque, che essere sulla tua stessa lunghezza d’onda: se non dai, non ricevi, non basta inserire qualcosa di più o meno grosso.
E’ anche da queste tue riflessioni che si evince, ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, il tuo spessore di Donna, Donna della Passione. Ammaliato dalle tue parole e dalla tua mente…
(…)Un’armonia, un incantesimo, una magia che, ahinoi, è difficile, ma non impossibile, provare e riprovare.
(…)se non dai, non ricevi, non basta inserire qualcosa di più o meno grosso.
Sono onorata della tua presenza assidua, Amaranto. Grazie con tutto il mio cuore di darmi la possibilità di leggerti.
Chapeau
Onorato io ed anche stupito per i tuoi apprezzamenti e le tue attenzioni. Grazie a Te per esserci, nonostante la distanza!