Anche nel sesso, come sapete bene, c’era un costume per ogni cultura e latitudine.
Ogni luogo aveva i suoi pruriti e le sue pratiche, ogni mentalità interpretava le vie dell’eros in modo peculiare, più o meno appassionato, più o meno aperto.
Neanche il bacio era universalmente percepito in eguale maniera ovunque. Anzi, può stupire ma non tutti conoscevano l’appassionato bacio di lingua.
Così noi non vivevamo il feticismo giapponese basato spesso sulle illustrazioni, l’adorazione tipicamente nipponica per la biancheria intima e il travestimento. Nel Paese del Sol Levante del resto l’immaginazione erotica sfrenata ha sempre fatto da contraltare a una società fortemente patriarcale e restrittiva.
Ognuno sognava a suo modo. Magari il Kamasutra o la danza del ventre. E ognuno, viaggiando nel mondo, se la spassava a curiosare sotto lenzuola insolite. Forse a cercare chi era più caldo o disinibito, forse sperando di trovare qualche nuovo sfizio erotico.
Fortunatamente, quando si parla di sesso, rimangono ancora delle differenze e delle tradizioni culturali. Ad esempio la pratica masturbatoria kunyaza in Africa, un preliminare per facilitare l’orgasmo delle donne. Almeno rimane un richiamo all’ignoto da esplorare, no?
In generale però la globalizzazione ha uniformato molte usanze, ha stordito il patrimonio peculiare e ha mescolato le possibilità e le occasioni.
La percezione che abbiamo dell’erotismo e del sesso è passato dai cinema a luci rosse e dalle riviste spinte, oggi ammicca dai social o dal porno mainstream di Internet e orienta e plasma quello che facciamo e come lo facciamo.
Il sesso è dunque diventato <tutto uguale per tutti>?
Non scherziamo. Bisogna godere dell’eccitazione autentica, quella che viene per quello che ci piace. Per ciò che accade, liberamente: sensazioni, odori e alchimie che a letto possono rompere gli schemi, che ciascuno può vivere diversamente, che talvolta sono l’incastro perfetto di un attimo e due corpi.
La bellezza di un mondo variegato è libidine pura:
date il telecomando all’istinto e vedrete che viaggio di sensi!
Andate a cercarvi l’originalità e, se non la trovate, esprimetela voi. Non c’è peggior modo di ammosciare la voglia che castigare i costumi, entrare nel loop della monotonia, sposare una posizione, un ruolo e una pratica e non tradirli mai.
Siate lussuriosi. Sempre…e ovunque.
Paese che vai, sesso che trovi oppure sesso che porti. Certo, la fantasia non ha neanche bisogno di valigia e passaporto, ce la portiamo dentro e contiene orgasmi a profusione.
In ogni angolo del mondo c’è un amplesso speciale che aspetta di essere consumato: parola di sex coach.
Serena Key Sex Trotter